Un progetto elaborato dall’Amministrazione Comunale e dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia, a cui ha collaborato con contributi scientifici l’Università di Lecce – Dipartimento Beni Culturali, ha determinato la nascita di "Messapica Ceglie", una definizione su basi scientifiche, dalla Preistoria all’età ellenistica, di Ceglie Messapica, uno dei più importanti siti archeologici del Salento. La partecipazione e l’entusiasmo popolari seguiti al recupero di un lembo di necropoli messapiche, nel 1988, lungo la circumvallazione sud-est, meritano, sia pure a distanza di anni, un giusto riconoscimento, concreto, tangibile,
anche e soprattutto per il profondo legame del nostro popolo con la memoria storica. L’impegno dell’Assessorato alla Cultura è quello di costituire dei contenitori culturali finalizzati a sollecitare una effettiva crescita culturale della nostra comunità, ed è per questo che la mostra archeologica ha sede nel Centro di Documentazione Archeologica in via de Nicola, luogo deputato a svolgere il ruolo di promozione culturale. A partire dal 25 luglio 1998, ricostruzioni ed inquadramenti storici, documentazione epigrafiche, materiale archeologico in parte inedito, saranno fruibili da un’intera comunità, (e non solo da essa) i cui antichi progenitori elaborarono una propria cultura, sin dal IX sec. A.C., che in età classica si avvalse dell’influenza positiva dei coloni della città greca di Taranto. La mostra si apre con una breve introduzione sulla frequentazione preistorica, nell’ambito del territorio comunale, a partire dal paleolitico inferiore-medio, di cui restano tracce negli scarti di lavorazione della selce in contrada Donna Lucrezia. E’ documentata la occupazione in età del ferro di Masseria S. Pietro, che conserva tracce evidenti di utilizzazione in età arcaica e classica. Nel rispetto di un rigoroso criterio cronologico viene presentato l’inquadramento storico-topografico di Ceglie dall’età Arcaica all’età Ellenistica, reso possibile dal rinvenimento di corredi recuperati in Ceglie dalla fine dell’800. Notevole la sezione dedicata al rinvenimento di frammenti di un monumento funerario di tipo tarantino, unica attestazione proveniente da una città messapica. Un settore è dedicato all’impianto difensivo della città, costituito da cinte murarie, localmente note come "Paretoni", e Specchie, da tempo individuate, ma poco considerate sino ad oggi in reciproca connessione le une con le altre.
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anche e soprattutto per il profondo legame del nostro popolo con la memoria storica. L’impegno dell’Assessorato alla Cultura è quello di costituire dei contenitori culturali finalizzati a sollecitare una effettiva crescita culturale della nostra comunità, ed è per questo che la mostra archeologica ha sede nel Centro di Documentazione Archeologica in via de Nicola, luogo deputato a svolgere il ruolo di promozione culturale. A partire dal 25 luglio 1998, ricostruzioni ed inquadramenti storici, documentazione epigrafiche, materiale archeologico in parte inedito, saranno fruibili da un’intera comunità, (e non solo da essa) i cui antichi progenitori elaborarono una propria cultura, sin dal IX sec. A.C., che in età classica si avvalse dell’influenza positiva dei coloni della città greca di Taranto. La mostra si apre con una breve introduzione sulla frequentazione preistorica, nell’ambito del territorio comunale, a partire dal paleolitico inferiore-medio, di cui restano tracce negli scarti di lavorazione della selce in contrada Donna Lucrezia. E’ documentata la occupazione in età del ferro di Masseria S. Pietro, che conserva tracce evidenti di utilizzazione in età arcaica e classica. Nel rispetto di un rigoroso criterio cronologico viene presentato l’inquadramento storico-topografico di Ceglie dall’età Arcaica all’età Ellenistica, reso possibile dal rinvenimento di corredi recuperati in Ceglie dalla fine dell’800. Notevole la sezione dedicata al rinvenimento di frammenti di un monumento funerario di tipo tarantino, unica attestazione proveniente da una città messapica. Un settore è dedicato all’impianto difensivo della città, costituito da cinte murarie, localmente note come "Paretoni", e Specchie, da tempo individuate, ma poco considerate sino ad oggi in reciproca connessione le une con le altre.
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